Tempo di lettura per bambini: 9 min
C’erano cinque piselli in un baccello, erano verdi e anche il baccello era verde, così loro credevano che tutto il mondo fosse verde, e avevano pienamente ragione! Il baccello cresceva, e anche i piselli crescevano, così si assestarono secondo la conformazione della casa, mettendosi tutti in fila. Fuori il sole splendeva e riscaldava il baccello; la pioggia lo schiariva, c’era bel caldo e si stava bene, era chiaro di giorno e buio di notte proprio come doveva essere, e i piselli diventavano sempre più grossi e pensavano sempre di più: se ne stavano sempre lì seduti, qualcosa dovevano pur farla! «Dobbiamo restare qui per sempre? » si chiedevano «purché non diventiamo duri a star seduti così a lungo! Mi sembra quasi che ci sia qualcosa fuori di qui; ne ho la sensazione! »
E passarono diverse settimane; i piselli ingiallirono e anche il baccello si fece giallo. «Tutto il mondo sta diventando giallo! » dissero, e ne avevano il motivo. Poi sentirono una scossa al baccello; era stato strappato dalla pianta preso in mano e messo nella tasca di una giacca insieme a molti altri baccelli ancora pieni. «Tra poco ci apriranno! » esclamarono, e si misero a aspettare. «Mi piacerebbe sapere chi di noi andrà più lontano! » disse il pisello più piccolo. «Tra breve si vedrà! »
«Succeda quel che deve succedere! » replicò il più grande. Crac! il baccello fu aperto e i cinque piselli rotolarono fuori sotto il sole; si trovarono in una mano di bambino: un ragazzetto li teneva stretti e diceva che andavano proprio bene per la sua cerbottana. Subito un pisello tu messo nella canna e sparato lontano. «Ora volo nel vasto mondo! mi segua chi può! » e era già partito. «Io invece» esclamò il secondo «volerò fino al sole; è un vero e proprio baccello e mi andrà a meraviglia! »
E fu lanciato anche lui. «Noi dormiremo dove capiterà! » dissero gli altri due «ma avanzeremo anche noi! » e subito rotolarono sul pavimento prima di finire nella canna, ma poi venne anche il loro turno. «Andremo più lontano di tutti! »
«Succeda quel che deve succedere! » esclamò l’ultimo che venne sparato verso l’alto, volò contro una vecchia assicella che si trovava sotto la finestra di una mansarda, e s’infilò proprio in una fessura dove c’erano muschio e terra umida. Il muschio gli si richiuse sopra; era nascosto ma non era stato dimenticato dal Signore. «Succeda quel che deve succedere! » disse di nuovo. In quella piccola mansarda abitava una povera donna che di giorno andava a pulire le stufe, a tagliare la legna e a fare i lavori pesanti, perché era forte e piena di volontà, ma ciò nonostante rimaneva povera. In casa, nella cameretta, c’era anche la sua unica figlia, una adolescente delicata e gracile; da un anno intero era a letto e non voleva né vivere né morire. «Andrà dalla sorellina! » diceva la donna. «Avevo due figlie, era troppo faticoso mantenerle entrambe, e così il Signore le ha divise con me e se ne è presa una; ora io vorrei tenere quest’unica che mi è rimasta, ma lui non vuole tenerle separate e così lei andrà a raggiungere la sorellina. »
La ragazzina malata però viveva ancora. Se ne stava a letto immobile e paziente per tutto il giorno, mentre la madre era fuori per guadagnare qualcosa. Era primavera, e una mattina presto, mentre la madre stava andando al lavoro e il sole splendeva chiaro attraverso la finestrella e si posava sul pavimento, la fanciulla malata guardò attraverso il vetro più basso. «Che cos’è quel verde che spunta dietro il vetro? Si muove col vento! »
La madre andò alla finestra, e la aprì. «Oh! » esclamò «è un piccolo pisello che ha messo fuori delle foglioline verdi. Come ha fatto a arrivare in quella fessura? Adesso hai un giardinetto da guardare! »
Il letto della malata venne avvicinato alla finestra, perché lei potesse vedere il pisello che germogliava; intanto la madre andò al lavoro. «Mamma, credo che guarirò! » raccontò la bambina alla sera. «Il sole oggi era così caldo su di me. Il pisello cresce proprio bene, e anch’io voglio crescere e uscire al sole. »
«Se solo accadesse davvero! » esclamò la madre, ma non lo credeva possibile; intanto però a quel verde germoglio che aveva donato alla bambina la voglia di vivere mise un bastoncino, perché non si piegasse al vento. Legò un filo dall’assicella alla finestra così che il gambo del pisello avesse qualcosa a cui appoggiarsi e arrampicarsi, crescendo; e così infatti fece, e di giorno in giorno cresceva a vista d’occhio. «Oh, mette anche i fiori! » disse un mattino la donna, e cominciò a sperare e a credere che la piccola malata sarebbe guarita. Le tornò in mente che nell’ultimo periodo la sua figliola parlava con più vivacità, le ultime mattine si era tirata su da sola nel letto e era rimasta lì seduta a guardare con occhi splendenti quel giardinetto costituito da una sola pianta di piselli. La settimana successiva per la prima volta la malata restò alzata per più di un’ora. Felice si sedette al sole, con la finestra aperta, e fuori c’era un fiore bianco e rosso di pisello completamente sbocciato. La fanciulla piegò la testa e baciò con delicatezza quei petali lievi. Era proprio un giorno di festa, quel giorno! «Il Signore in persona lo ha piantato e lo ha fatto crescere, per dare a te gioia e speranza, cara figliola, e anche a me» disse la madre felice, e sorrise al fiore come se fosse un angelo del Signore. E che ne è stato degli altri piselli? Quello che volò nel vasto mondo: «Mi segua chi può! » cadde in una grondaia e finì nel gozzo di un piccione, e lì rimase come Giona nella balena. I due pigroni fecero la stessa strada e furono anch’essi mangiati dai piccioni, e ciò vuol dire essere utili in modo concreto. Il quarto, che voleva raggiungere il sole, cadde nella fogna e restò per molti giorni e settimane nell’acqua stagnante, gonfiandosi tutto. «Divento bello grosso! » esclamò. «Sto per scoppiare e non credo che nessun pisello abbia mai fatto altrettanto. Sono sicuramente il più notevole dei cinque che erano nel baccello! »
E la fogna lo approvava. Alla finestra della mansarda stava la fanciulla con gli occhi scintillanti e con il colore della salute sulle guance; congiunse le manine delicate sul fiore del pisello e ringraziò il Signore per averglielo dato. «Per me» esclamò la fogna «il mio è il migliore! »

Contesto
Interpretazioni
„Cinque in un baccello“ è una fiaba di Hans Christian Andersen che, attraverso la storia di cinque piselli, trasmette un messaggio di speranza e determinazione. Inizia con cinque piselli che crescono in un baccello, convinti che il mondo sia verde. Man mano che maturano, vengono colti e finiscono nelle mani di un bambino, che li usa nella sua cerbottana.
Ogni pisello ha un destino diverso. Il primo sogna di volare lontano e finisce nel gozzo di un piccione. I secondi due, considerati pigri, fanno la stessa fine, dimostrando che anche loro hanno trovato un ruolo utile nel mondo. Il quarto, che aspirava a raggiungere il sole, cade in una fogna e, pur gonfiandosi e vantandosi di ciò, non realizza nulla di significativo.
Il quinto pisello, però, ha una storia speciale: finisce in una fessura sotto una finestra e germoglia. Dietro quella finestra, vive una ragazza malata, il cui stato d’animo cambia osservando la crescita della pianta di piselli fuori dalla sua finestra. Questo piccolo segno di vita re-ispira la ragazza, dandole la forza di guarire. La madre della ragazza è grata per questo piccolo miracolo, vedendo nel pisello un dono divino.
La fiaba offre una riflessione sul ruolo che anche le cose piccole e apparentemente insignificanti possono avere nel portare speranza e cambiamento nella vita delle persone. Le avventure dei piselli raccontano inoltre come ognuno trovi diversi significati e destini nel mondo, sia pure come nutrimento per un piccione o fonte di ispirazione e guarigione.
„Diverse interpretazioni della fiaba“: „Cinque in un baccello“ di Hans Christian Andersen è una storia che, attraverso la semplicità della crescita dei piselli, esplora temi profondi come la speranza, il cambiamento, e la bellezza della vita inaspettata. Ecco alcune interpretazioni e riflessioni che possiamo trarre da questa favola:
Ciclo della Vita e Natura: La storia inizia con i piselli che credono che tutto il mondo sia verde, un’efficace rappresentazione del punto di vista limitato che possiamo avere nel nostro ambiente familiare. Con il tempo e il cambiamento, i piselli sperimentano nuove realtà: un simbolo del ciclo naturale della vita dal grembo (il baccello) al mondo esterno, e infine alla loro funzione o fine ultimo.
Sogni e Ambizioni: Ogni pisello incarna speranze e aspirazioni diverse. Il primo sogna di avventurarsi nel mondo, il secondo di raggiungere il sole, mentre gli altri due sperano semplicemente di avanzare. Il loro destino finale rappresenta le diverse strade che la vita può prendere: l’esplorazione del vasto mondo, la realizzazione ambiziosa, o semplicemente trovare gioia nel quotidiano e ordinario.
Speranza e Resilienza: Il quinto pisello, che sembrava dimenticato e trascurato quando si insinua tra le assicelle, diventa il simbolo della speranza e della resilienza. La pianta che cresce dalla fessura porta gioia e nuova vita alla giovane malata, dimostrando che anche le circostanze più improbabili possono portare a risultati positivi e contribuire al cambiamento.
Natura e Miracolo della Vita: Il processo di crescita del pisello e il suo impatto sulla ragazza malata sottolineano il miracolo della natura e come essa possa influire positivamente sull’animo umano. La storia celebra il potere rigenerante della natura e suggerisce che la bellezza naturale può portare guarigione e rinnovamento spirituale.
Prospettive Diverse: La fiaba rappresenta diversi cicli di vita e realizzazioni, invitando il lettore a riflettere su ciò che significa davvero „essere utile“. Anche i piselli che sembrano avere un destino banale dimostrano il valore intrinseco nella loro utilità per il ciclo alimentare, sottolineando che ogni esistenza ha un significato unico.
In conclusione, „Cinque in un baccello“ ci invita a riflettere su temi universali attraverso la semplicità e la bellezza della natura, mostrando come le sorprese della vita possano portare speranza, crescita e felicità in modi inaspettati.
Informazioni per analisi scientifiche
Indicatore | Valore |
---|---|
Traduzioni | DE, EN, DA, ES, FR, IT |
Indice di leggibilità di Björnsson | 40.5 |
Flesch-Reading-Ease Indice | 16.5 |
Flesch–Kincaid Grade-Level | 12 |
Gunning Fog Indice | 18.6 |
Coleman–Liau Indice | 11.9 |
SMOG Indice | 12 |
Indice di leggibilità automatizzato | 7.9 |
Numero di caratteri | 2.382 |
Numero di lettere | 1.891 |
Numero di frasi | 28 |
Conteggio parole | 402 |
Parole medie per frase | 14,36 |
Parole con più di 6 lettere | 105 |
Percentuale di parole lunghe | 26.1% |
Sillabe totali | 835 |
Sillabe medie per parola | 2,08 |
Parole con tre sillabe | 130 |
Parole di percentuale con tre sillabe | 32.3% |