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I sei cigni
Grimm Märchen

I sei cigni - Fiaba dei Fratelli Grimm

Tempo di lettura per bambini: 11 min

Una volta un re cacciava in una gran foresta e inseguiva la selvaggina con tanto ardore che nessuno del suo seguito riuscì a tenergli dietro. Infine, non riuscendo a trovare la via del ritorno, si rese conto di essersi smarrito. D’un tratto vide avvicinarsi una vecchia curva e con la testa tremante: era una strega. Il re le rivolse la parola dicendole: -Indicatemi il cammino per attraversare il bosco-. -Oh sì, maestà- rispose ella -ma a condizione che sposiate mia figlia facendo di lei una regina, altrimenti sarete costretto a rimanere qui e morire di fame poiché‚, senza il mio aiuto, non riuscirete mai a uscire dal bosco.- Il re, al quale era cara la vita, impaurito acconsentì, e si lasciò condurre dalla fanciulla. Ella era molto bella, ma al re non piaceva, e non poteva guardarla senza provare un intimo ribrezzo. La strega li condusse entrambi sulla via che menava al castello e, quando vi giunsero, il re dovette mantenere la propria parola e sposare la ragazza. Il re era vedovo e aveva avuto dalla prima moglie sei maschietti e una bambina, e li amava più di ogni altra cosa al mondo. Temendo che la matrigna potesse fare loro del male, li portò in un castello solitario, sito in mezzo a un bosco. La strada per arrivarvi era così difficile da trovare che egli stesso non l’avrebbe trovata se una maga non gli avesse dato un gomitolo di filo che, gettato a terra, si svolgeva da solo e indicava il cammino. Ma il re si recava così sovente dai suoi cari figlioletti,che la regina finì coll’accorgersene e, curiosa, volle sapere cosa andasse a fare il re da solo nella foresta. Riuscì a corrompere i servi e questi le rivelarono il segreto. Per prima cosa, ella si impossessò del gomitolo con l’astuzia, poi fece sette piccole camicine e si mise in cammino. Il gomitolo le indicò la strada e i sei bambini, vedendo arrivare qualcuno, pensarono che si trattasse del loro babbo e pieni di gioia gli corsero incontro. Allora ella gettò una camicina su ciascuno, e non appena questa sfiorò il corpo, essi si trasformarono in cigni e se ne volarono via per la foresta. La regina se ne andò a casa convinta di essersi liberata dei figliastri; ma la bambina non le era corsa incontro con i fratelli, e la matrigna non sapeva della sua esistenza. Il giorno seguente venne il re ma non trovò nessuno all’infuori della bambina che gli raccontò di aver visto, dalla sua finestra, volar via i suoi cari fratelli trasformati in cigni; e gli mostrò le piume che avevano lasciato cadere nel cortile e che ella aveva raccolto. Il re ne fu molto afflitto, ma non pensò che fosse stata la regina a compiere il maleficio e, temendo che gli rapissero anche la bambina, voleva portarla con s‚. Ma ella aveva paura della matrigna e pregò il padre di lasciarle trascorrere una notte nel castello del bosco. Quando si fece buio, la fanciulla fuggì addentrandosi nel bosco. Camminò tutta la notte e anche il giorno dopo senza mai fermarsi, finché‚ non pot‚ più proseguire, vinta dalla stanchezza Allora vide una capanna, salì e trovò una stanza con sei lettini e, non osando coricarsi in nessuno di essi, vi si cacciò sotto, sdraiandosi sul pavimento per passarvi la notte. Al calar del sole udì un frullar d’ali e vide sei cigni entrare volando dalla finestra. Essi si posarono a terra e si soffiarono addosso l’un l’altro, fino a farsi cadere tutte le piume di dosso; e la pelle di cigno si tolse come una camicia. La fanciulla li osservò e vide che erano i suoi fratelli; allora, piena di gioia, sbucò fuori dal letto. Anch’essi si allietarono nello scorgere la loro sorellina, ma, ben presto, si fecero tristi e dissero: -Qui non puoi rimanere, questo è un covo di briganti, se tornano a casa e ti trovano, ti uccideranno-. -Voi non potete proteggermi?- domandò la sorellina. -No- risposero -soltanto per un quarto d’ora ogni sera possiamo deporre la nostra pelle di cigno e riprendere le sembianze umane; ma poi ci trasformiamo nuovamente.- -E io non posso liberarvi in qualche modo?- chiese la sorellina. -Ah no- risposero -sarebbe troppo difficile: per sei anni non puoi ridere n‚ parlare e nel frattempo devi cucire per noi sei camicine di astri. Se pronunci una sola parola, tutto è perduto.- Detto questo, il quarto d’ora era trascorso e i fratelli tornarono a trasformarsi in cigni. Ma la fanciulla disse fra s‚: -Voglio liberare i miei fratelli ad ogni costo, dovesse costarmi la vita-. La mattina dopo andò a raccogliere astri, andò a sedersi su di un albero alto e si mise a cucire. Non poteva parlare con nessuno n‚ aveva voglia di ridere: sedeva e non faceva altro che lavorare. Era già passato molto tempo, quando il re del paese andò a caccia nel bosco e i suoi cacciatori giunsero all’albero sul quale la ragazza sedeva e cuciva. Essi le gridarono: -Chi sei? Vieni giù!-. Ma ella non rispose e si limitò a scuotere il capo. Essi ricominciarono a chiamarla e la fanciulla gettò loro la sua catenina d’oro pensando di accontentarli. Ma siccome quelli non la lasciavano in pace, gettò loro la cintura, e visto che neanche questo servì, le giarrettiere, e infine tutto ciò che aveva indosso e di cui poteva privarsi, sicché‚ alla fine rimase in camicia. Ma i cacciatori non erano soddisfatti, salirono sull’albero, presero la fanciulla e la portarono al re. Il re le chiese: -Chi sei? Di dove vieni?- e glielo chiese in tutte le lingue che sapeva, ma ella non rispose e rimase muta come un pesce. Ella era tanto bella, che egli non aveva mai visto nessuna donna di pari avvenenza e si innamorò ardentemente. Così l’avvolse nel suo mantello, la mise sul suo cavallo e la portò al castello. Là le fece indossare ricche vesti, sicché‚ ella pareva sfolgorare nella sua bellezza come la luce del giorno, ma non si riuscì a farla parlare. A tavola il re la fece sedere al suo fianco e fu così colpito dalla modestia e dalla sua grazia che disse: -Questa sarà la mia sposa, e nessun’altra al mondo!-. E, dopo qualche giorno, si celebrarono le nozze. Ma il re aveva una madre cattiva, che non era contenta di quel matrimonio e parlava male della giovane regina. -Chissà da dove viene quella ragazzaccia che non sa parlare!- diceva. -Non è degna di un re!- Dopo un anno, quando la regina diede alla luce il suo primogenito, la vecchia glielo portò via e le spalmò la bocca di sangue. Poi andò dal re e la accusò di essere un’orchessa. Ma il re non volle crederle, tanto grande era il suo amore, e non permise che le torcessero un capello. Intanto la regina continuava a cucire le sue camicie senza curarsi d’altro. La seconda volta partorì un altro bel maschietto, e la perfida suocera usò lo stesso artificio; ma il re non pot‚ risolversi a prestar fede alle sue parole e disse: -E‘ muta e non può difendersi, sennò manifesterebbe la sua innocenza-. Ma quando la vecchia rapì il neonato per la terza volta e accusò la regina che non disse una parola a propria discolpa, il re fu costretto a consegnarla al tribunale che la condannò a morire bruciata viva. Venuto il giorno dell’esecuzione, ecco trascorso anche l’ultimo giorno dei sei anni durante i quali ella non aveva potuto n‚ ridere n‚ parlare per poter liberare i suoi cari fratelli dal potere dell’incantesimo. Le sei camicie erano pronte, soltanto all’ultima mancava ancora la manica sinistra. Quando la condussero al rogo, le prese con s‚ e, mentre stavano per appiccare il fuoco, alzò gli occhi e vide sei cigni giungere a volo per l’aria. Allora il cuore le balzò in petto dalla gioia e disse fra s‚: -Ah, Dio, finalmente questo tempo così duro volge alla fine!-. Con un frullar d’ali, i cigni si posarono accanto a lei, sicché‚ ella pot‚ gettare loro addosso le camicie: come ne furono sfiorati, le pelli di cigno caddero ed essi le stettero innanzi sani e salvi; solo il più giovane al posto del braccio sinistro aveva un’ala di cigno attaccata alla schiena. S’abbracciarono e si baciarono, poi la regina andò dal re che stava a guardare attonito. -Carissimo sposo- disse -finalmente mi è concesso di parlare e posso dirti di essere stata accusata ingiustamente.- E gli raccontò come la vecchia l’avesse calunniata in modo esecrabile e tenesse nascosti i suoi tre bambini. Allora furono mandati a prendere con grande gioia del re, mentre, per castigo, la cattiva suocera fu legata al rogo e ridotta in cenere. Il re, la regina e i sei fratelli vissero a lungo felici e contenti.

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Contesto

Interpretazioni

Linguistica

„I sei cigni“ è una fiaba dei Fratelli Grimm che racconta la storia di un re che, smarritosi in una foresta, è costretto a sposare la figlia di una strega per poter trovare la via del ritorno. Preoccupato che la sua nuova regina possa fare del male ai suoi sei figli maschi e alla figlia avuta dalla prima moglie, li nasconde in un castello nel bosco. Tuttavia, la regina scopre la loro presenza e, con un incantesimo, trasforma i sei fratelli in cigni.

La sorella, l’unica rimasta umana, si impegna in una missione di sei anni per tessere camicie di astri, sperando di spezzare l’incantesimo sui suoi fratelli. Durante questo periodo, deve restare muta e non ridere, altrimenti i suoi sforzi sarebbero vani. Nel frattempo, la ragazza viene scoperta da un altro re e portata al suo castello, dove diventa regina.

La madre del re, gelosa, accusa la giovane di essere un’orchessa dopo che le sottrae i suoi figli neonati per tre volte. Arriva il giorno dell’esecuzione per la regina, ma allo scadere dei sei anni, i cigni arrivano e lei riesce a liberarli lanciando loro le camicie. Il misfatto della suocera viene scoperto, la regina viene scagionata, e tutti vivono felici e contenti. La fiaba esplora temi di sacrificio, amore familiare e ingiustizia superata grazie alla perseveranza e alla fedeltà.

„I sei cigni“ è una delle innumerevoli fiabe raccolte dai fratelli Grimm, che offre una narrazione complessa e ricca di simbolismo, temi e motivi ricorrenti nelle storie popolari europee.

Temi di Sacrificio e Devozione Familiare: La storia esplora profondamente il tema del sacrificio. La giovane principessa dedica la sua vita a liberare i fratelli dall’incantesimo, mostrando una devozione familiare che supera ogni difficoltà. La sua decisione di restare in silenzio e lavorare in condizioni avverse per sei anni simbolizza un amore incondizionato e coraggioso.

Il Silenzio come Potere e Resistenza: Il silenzio della protagonista è sia una condizione imposta che scelta strategica per il bene maggiore. In un mondo patriarcale dove la voce femminile è spesso limitata, il suo silenzio diventa una forma di resistenza e di potere personale.

Lotta tra Bene e Male: La fiaba contrappone personaggi di integrità e virtù con quelli di malevolenza e inganno, come la perfida matrigna e la suocera cattiva. Questa dicotomia esemplifica la classica lotta tra bene e male, frequente nelle fiabe, dove le forze del bene prevalgono alla fine.

Identità e Trasformazione: La trasformazione dei fratelli in cigni e il processo di ritorno alle forme umane rappresentano temi di metamorfosi e ricerca di identità. Questa trasformazione riflette una crescita personale e collettiva attraverso la sofferenza e il sacrificio.

Ruolo del Destino e della Prova del Tempo: La fiaba enfatizza l’importanza del destino e della resilienza. I sei anni di silenzio e laborioso lavoro della principessa rappresentano la prova del tempo, in cui la pazienza e la fede portano alla redenzione e alla felicità finale.

Il Potere dell’Amore e della Lealtà: In tutta la fiaba, l’amore e la lealtà tra i fratelli e la genuinità del rapporto tra il re e la principessa sono cruciali. Questi legami affettivi aiutano a superare gli ostacoli e a riportare l’armonia nella vita dei protagonisti.

Conclusioni

„I sei cigni“ cattura l’immaginazione attraverso una trama intrisa di magia, sacrificio, e rinascita personale e collettiva. La fiaba insegna che il vero amore e la perseveranza prevalgono su avversità e ingiustizie, offrendo una visione speranzosa e consolante della vita.

L’analisi linguistica della fiaba „I sei cigni“ dei Fratelli Grimm rivela diversi elementi e aspetti stilistici tipici del genere fiabesco. Attraverso la narrazione, si possono rilevare alcune caratteristiche essenziali del testo:

Struttura: La struttura della fiaba è semplice e segue il tradizionale schema narrativo delle fiabe: una situazione iniziale (un re si perde nel bosco), una serie di ostacoli o difficoltà (l’incontro con la strega e il matrimonio con la figlia, la trasformazione dei fratelli in cigni), un climax (il silenzio e il lavoro della giovane principessa), e una risoluzione finale positiva (il salvataggio dei fratelli e il ricongiungimento familiare).

Linguaggio: Il linguaggio è semplice e diretto, con una chiara predominanza dell’uso del discorso diretto, che accentua il dialogo tra i personaggi. È un linguaggio che si adatta al pubblico infantile, per il quale le fiabe dei Grimm erano originariamente destinate.

Simbolismo: La fiaba è ricca di simbolismi. Ad esempio, gli animali – in questo caso i cigni – spesso rappresentano aspetti dell’umano e sono mezzi attraverso cui si manifestano incantesimi e maledizioni. Il filo magico che guida il re attraverso il bosco è un simbolo di saggezza e di guida spirituale.

Motivi Ricorrenti: Sono presenti diversi motivi classici delle fiabe, come la presenza di una matrigna malvagia, l’aiuto magico (il gomitolo) e il tema della trasformazione (i fratelli trasformati in cigni). Questi temi mettono in risalto le prove che i protagonisti devono superare.

Ruoli dei Personaggi: I personaggi seguono ruoli tradizionalmente definiti nelle fiabe. Il re rappresenta l’autorità in difficoltà, la strega e la matrigna simboleggiano il male e l’inganno, mentre la fanciulla è l’eroina che, con coraggio e determinazione, supera le avversità.

Tema del Silenzio e del Sacrificio: Un tema centrale è il silenzio della protagonista, che rappresenta il sacrificio personale per il bene degli altri, un tema comune nelle narrazioni fiabesche dove il sacrificio spesso prelude alla redenzione e alla ricompensa finale.

Finale: Come molte fiabe, anche „I sei cigni“ culmina con una risoluzione positiva e la punizione del male (la vecchia suocera) e il trionfo del bene (la riunificazione familiare), concludendosi con il classico „vissero felici e contenti“.

Complessivamente, „I sei cigni“ presenta molti elementi tipici delle fiabe tradizionali, con una narrativa che intreccia magia, pericolo, trasformazione e riscatto, il tutto presentato tramite un linguaggio accessibile e ricco di simboli.


Informazioni per analisi scientifiche

Indicatore
Valore
NumeroKHM 49
Aarne-Thompson-Uther IndiceATU Typ 451
TraduzioniDE, EN, EL, DA, ES, FR, PT, HU, IT, JA, NL, PL, RU, TR, VI, ZH
Indice di leggibilità di Björnsson43.5
Flesch-Reading-Ease Indice22.7
Flesch–Kincaid Grade-Level12
Gunning Fog Indice18.6
Coleman–Liau Indice10.8
SMOG Indice12
Indice di leggibilità automatizzato10
Numero di caratteri8.342
Numero di lettere6.607
Numero di frasi72
Conteggio parole1.463
Parole medie per frase20,32
Parole con più di 6 lettere339
Percentuale di parole lunghe23.2%
Sillabe totali2.827
Sillabe medie per parola1,93
Parole con tre sillabe387
Parole di percentuale con tre sillabe26.5%
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