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Il contadinello
Grimm Märchen

Il contadinello - Fiaba dei Fratelli Grimm

Tempo di lettura per bambini: 12 min

C’era un villaggio dove tutti i contadini erano ricchi, meno uno che chiamavano il contadinello. Egli non aveva neanche una mucca e men che meno denaro per comprarla; e dire che lui e sua moglie avrebbero tanto desiderato averla! Un giorno egli le disse: „Ascolta, ho una bell’idea: il nostro compare falegname ci farà un vitello di legno, verniciato di scuro, che sembri un vitello come gli altri; con il tempo crescerà e diventerà una mucca.“ Alla donna piacque l’idea, e il compare falegname formò e piallò per bene il vitello, lo verniciò come si conveniva e lo fece con la testa abbassata come se stesse mangiando.

Il mattino dopo, quando condussero le mucche al pascolo, il contadinello chiamò il pastore e gli disse: „Vedete, ho qui un vitellino, ma è ancora troppo piccolo e bisogna portarlo.“ – „Sta bene!“ disse il pastore; lo prese in braccio, lo portò al pascolo e lo lasciò sul prato. Il vitellino stette sempre fermo come se mangiasse, e il pastore disse: „Ben presto sarà in grado di correr da solo: guarda come mangia!“ La sera, quando fu ora di ricondurre il branco, disse al vitello: „Se sai stare qui a rimpinzarti, puoi anche andar con le tue gambe; non ho più voglia di portarti a casa in braccio.“ Ma il contadinello se ne stava sulla porta ad aspettare il suo vitellino; quando vide il pastore attraversare il villaggio senza il vitellino, gliene chiese notizie. Il pastore rispose: „E ancora là che mangia; non ha voluto smetterla per venire con noi.“ Ma il contadinello disse: „Storie! Io devo riavere la mia bestia.“ Ritornarono insieme nel prato, ma qualcuno doveva aver rubato il vitello perché‚ non c’era più. Disse il pastore: „Se ne sarà andato.“ Ma il contadinello disse: „Non la bevo!“ e condusse davanti al sindaco il pastore che fu condannato per la sua negligenza e dovette dare al contadinello una mucca a risarcimento del vitello smarrito.

Finalmente il contadinello e sua moglie avevano la mucca tanto desiderata; si rallegrarono di cuore, ma non avevano mangime e non potevano nutrirla, perciò decisero di macellarla. Salarono la carne e il contadinello andò in città a vendere la pelle, per comperare con il ricavato un altro vitellino. Strada facendo giunse a un mulino dove trovò un corvo senz’ali; per pietà lo raccolse e lo avvolse nella pelle. Ma il tempo era tanto brutto, tirava vento e la bufera imperversava, sicché‚ egli, non potendo proseguire, tornò al mulino e chiese alloggio.

La mugnaia era sola in casa e disse al contadinello: „Sdraiati sulla paglia,“ e gli diede un po‘ di pane e formaggio. Il contadinello mangiò e si coricò con la sua pelle vicino; la mugnaia pensò: „Costui è stanco e dorme.“ In quella arrivò il prete, e la donna, accogliendolo con cortesia, disse: „Mio marito non c’è, possiamo far baldoria.“ Il contadinello tese le orecchie e, sentendo parlare di ristoro, si seccò che avesse dovuto accontentarsi di pane e formaggio. La donna intanto mise in tavola ogni ben di Dio: arrosto, insalata, focaccia e vino. Si erano appena seduti a tavola e stavano per mettersi a mangiare, quando da fuori bussarono alla porta. „Ah, Dio, è mio marito!“ e in fretta nascose l’arrosto nel tegame, il vino sotto il guanciale, l’insalata nel letto, la focaccia sotto il letto e il prete nell’armadio. Poi aprì al marito e disse: „Dio sia lodato, sei qui!“ Il mugnaio vide il contadinello disteso sulla paglia e domandò: „Che cosa vuole costui?“ – „Ah,“ disse la moglie, „è arrivato durante la tempesta e ha chiesto ricovero; allora gli ho dato del pane e formaggio e gli ho detto di sdraiarsi sulla paglia.“ L’uomo disse: „Non ho nulla in contrario, dammi solo qualcosa da mangiare.“ La donna rispose: „Ho soltanto del pane e del formaggio.“ – „Da‘ pure,“ rispose l’uomo. Guardò il contadinello e disse: „Vieni a mangiare con me!“ Il contadinello non se lo fece dire due volte, si alzò e mangiò con lui. Poi il mugnaio gli chiese: „Cos’hai lì nella pelle?“ Il contadinello rispose: „C’è dentro un indovino.“ – „Può indovinare anche per me?“ domandò il mugnaio. „Perché‚ no?“ rispose il contadinello, „ma dice solo quattro cose e la quinta la tiene per se.“ Il mugnaio, incuriosito disse: „Fallo indovinare.“ Allora il contadinello premette il corvo sulla testa e quello gracchiò facendo ‚crr, crr‘. „Che ha detto?“ domandò il mugnaio. Il contadinello rispose: „Per prima cosa ha detto che c’è del vino sotto il guanciale.“ – „Sarà roba del diavolo!“ esclamò il mugnaio, andò e trovò il vino. „Continua!“ soggiunse. Il contadinello fece di nuovo gracchiare il corvo e disse: „Secondo: ha detto che c’è dell’arrosto nel tegame.“ – „Sarà roba del diavolo!“ esclamò il mugnaio, andò e trovò l’arrosto. Il contadinello interrogò ancora l’indovino e disse: -Terzo: ha detto che c’è dell’insalata nel letto-. -Sarà roba del diavolo!- esclamò il mugnaio, andò e trovò l’insalata. Infine il contadinello premette ancora una volta il corvo, facendolo gracchiare e disse: -Quarto: ha detto che c’è della focaccia sotto il letto-. -Sarà roba del diavolo!- esclamò il mugnaio, andò e trovò la focaccia. I due si sedettero insieme a tavola, ma la mugnaia aveva una gran paura; andò a letto e prese con s‚ tutte le chiavi. Il mugnaio avrebbe saputo volentieri anche la quinta cosa, ma il contadinello disse: -Prima mangiamo tranquillamente le altre quattro, perché‚ la quinta è sgradevole-. Mangiarono e poi contrattarono quanto dovesse pagare il mugnaio per il quinto pronostico, finché‚ si accordarono su trecento scudi. Allora il contadinello premette ancora una volta la testa del corvo che gracchiò forte. Il mugnaio domandò: -Che ha detto?-. Il contadinello rispose: -Ha detto che fuori, nell’armadio del corridoio c’è nascosto il diavolo-. Il mugnaio disse: -Il diavolo deve uscire!-. Spalancò la porta di casa, si fece dare le chiavi dalla moglie e il contadinello aprì l’armadio. Allora il prete corse fuori più in fretta che pot‚ e il mugnaio disse: -Ho visto una figura tutta nera!-. All’alba il contadinello se la svignò con i trecento scudi. Al villaggio il contadinello a poco a poco s’ingrandì costruendosi una bella casa, e i contadini dicevano: -Il contadinello è sicuramente stato dove nevica l’oro e lo si porta a casa a palate- Allora fu chiamato dal sindaco a render conto della sua ricchezza. Egli rispose: -In città ho venduto la pelle della mucca per trecento scudi-. Udendo questo i contadini vollero anch’essi approfittarne: corsero a casa, ammazzarono tutte le mucche e le scuoiarono per venderne la pelle in città a caro prezzo. Il sindaco disse: -Per prima andrà la mia serva- Quando questa giunse in città dal mercante, non ricavò più di tre scudi per una pelle e, quando arrivarono gli altri, il mercante diede loro ancora di meno dicendo: -Che cosa me ne faccio di tutte queste pelli?-. Allora i contadini si arrabbiarono, perché‚ il contadinello li aveva presi in giro; vollero vendicarsi e lo denunciarono per truffa davanti al sindaco.

Questi condannò il contadinello a morte: doveva essere gettato in acqua in una botte forata. Il contadinello fu condotto fuori e gli portarono un prete che doveva leggergli l’uffizio dei morti. Gli altri dovettero allontanarsi tutti e quando il contadinello guardò il prete riconobbe in lui quello che era stato dalla mugnaia. Così gli disse: -Io vi ho liberato dall’armadio, voi liberatemi dalla botte-. In quella passò di lì un pastore con le sue pecore; il contadinello, sapendo da un pezzo che egli desiderava diventare sindaco, gridò forte: -No, non lo faccio! Anche se tutto il mondo lo volesse, non lo faccio, no!-. All’udirlo, il pastore si avvicinò e chiese: -Che intendi dire, cos’è che non vuoi fare?-. Il contadinello rispose: -Vogliono farmi sindaco se entro nella botte, ma io non lo faccio!-. Il pecoraio disse: -E‘ tutto qui? Per diventare sindaco io ci entrerei subito-. Il contadinello disse: -Se ci entri diventi anche sindaco-. Il pastore acconsentì soddisfatto, entrò nella botte e il contadinello chiuse il coperchio; poi prese il gregge e lo condusse via. Il prete andò in municipio a dire che l’uffizio funebre era terminato. Allora andarono e rotolarono la botte in acqua. Quando la botte incominciò a rotolare, il pastore gridò: -Sono contento di diventare sindaco! Sono contento di diventare sindaco!-. Tutti credettero che si trattasse del contadinello e risposero: -Lo crediamo anche noi, ma prima devi dare un’occhiata là sotto!-. E gettarono la botte in acqua. Poi i contadini se ne andarono a casa e, quando giunsero al villaggio, videro arrivare il contadinello che, tutto contento, menava tranquillamente un branco di pecore. I contadini allibirono e dissero: -Contadinello da dove vieni? Dall’acqua forse?-. -Certo- rispose il contadinello -sono andato giù giù, finché‚ ho toccato il fondo. Ho sfondato la botte con un calcio e sono sgusciato fuori: c’erano dei bellissimi prati, dove pascolavano tanti agnelli, e ho portato il gregge con me.- I contadini dissero: -Ce ne sono ancora?-. -Oh sì- rispose il contadinello -più del vostro fabbisogno.- Andarono tutti insieme al fiume e nel cielo azzurro c’erano quelle nuvolette che si chiamano pecorelle e si specchiavano in acqua. I contadini gridarono: -Vediamo già le pecore sul fondo!-. Il sindaco si fece avanti e disse: -Scenderò per primo a dare un’occhiata; se tutto va bene vi chiamerò-. Si tuffò e l’acqua fece „plump!.“ Essi credettero che egli li chiamasse gridando: -Giù!- e tutti quanti si precipitarono dietro in gran fretta. Così il villaggio rimase disabitato e il contadinello, unico erede, divenne un uomo ricco.

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Contesto

Interpretazioni

Linguistica

„La fiaba ‚Il contadinello‘ dei Fratelli Grimm è una storia che illustra l’astuzia e la fortuna di un uomo povero, conosciuto nel villaggio come il contadinello, che riesce a migliorare significativamente la sua condizione economica attraverso inganni e opportunità sorprendenti.

All’inizio, il contadinello è visto come il più povero del villaggio, desideroso di possedere almeno una mucca. Con un piano astuto, riesce a ingannare il pastore con un finto vitello di legno, ottenendo così una vera mucca come risarcimento quando il vitello scompare. Successivamente, vende la pelle della mucca e attraverso una serie di eventi fortuiti, incluso l’incontro con un mugnaio e un prete, riesce a guadagnare trecento scudi.

La storia culmina con un inganno finale, quando il contadinello scappa dalla morte certa per essere gettato in un fiume, sostituendosi con un pastore desideroso di diventare sindaco. I contadini del villaggio, credendo alle sue storie di abbondanza sotto l’acqua, si gettano tutti nel fiume, lasciando il contadinello come unico erede del villaggio e quindi uomo ricco.

Questa fiaba evidenzia temi di ingegno, astuzia e fortuna, elementi comuni nelle favole dei Fratelli Grimm, dove i protagonisti spesso riescono a superare le avversità grazie alla loro intelligenza piuttosto che alla forza. La storia illustra anche come l’inganno e le illusioni possano cambiare il destino di una persona in modi inaspettati. “

La fiaba „Il contadinello“ dei Fratelli Grimm è una storia che gioca sul tema dell’astuzia e dell’inganno. Si tratta di una delle tante fiabe che mettono in risalto l’intelligenza e l’abilità di un individuo nel superare le difficoltà, spesso ingannando coloro che lo sottovalutano.
Astuzia vs. Ignoranza: La storia mette in luce il contrasto tra l’astuzia del contadinello e l’ignoranza degli altri personaggi. Nonostante sia il più povero, il contadinello riesce a ingannare il pastore, il mugnaio e persino i concittadini, sfruttando la loro credulità e ingenuità.

Discussione sulla giustizia: La fiaba affronta in modo leggero e paradossale il concetto di giustizia. La negligenza del pastore viene punita ingiustamente, mentre il contadinello, nonostante le sue azioni truffaldine, finisce per arricchirsi e ottenere riconoscimento.

Ribaltamento sociale: La trasformazione del contadinello da povero disgraziato a ricco possidente rappresenta un ribaltamento delle convenzioni sociali. Esso dimostra che l’astuzia e l’ingegno possono essere strumenti più efficaci della ricchezza o della posizione sociale per ottenere successo.

L’importanza della narrativa orale e dell’inganno: La fiaba sottolinea il potere delle parole e delle storie. Il contadinello riesce a persuadere gli altri con racconti inventati e false promesse, mostrando come la narrazione possa essere uno strumento potente nella gestione e manipolazione delle relazioni sociali.

Critica alle istituzioni: C’è un sottotono di critica verso le istituzioni, rappresentate qui dal sindaco e dal prete, che appaiono impotenti o facilmente ingannabili. La condanna a morte del contadinello si trasforma in un’opportunità di salvezza, mettendo in ridicolo la loro autorità.

In sintesi, „Il contadinello“ è una fiaba che premia l’intelligenza e l’astuzia rispetto alla forza e alla ricchezza, mostrando come le apparenze possano ingannare e come il più debole possa superare gli ostacoli con astuzia. La morale è che con ingegno e prontezza di spirito, anche le situazioni più avverse possono essere superate.

„Il contadinello“ dei Fratelli Grimm è una fiaba caratterizzata da temi tipici del folklore europeo, come l’astuzia, la fortuna e la giustizia sommaria.
Vediamo un’analisi linguistica e tematica del racconto:

Temi Principali

Astuzia e Inganno: Il contadinello è un esempio di „trickster“, un personaggio che utilizza l’inganno per superare le avversità. La sua idea di creare un vitello di legno e il successivo inganno ai danni del mugnaio e degli altri contadini lo rendono un esempio classico di questo archetipo.

Desiderio di Ricchezza: La storia ruota attorno al desiderio del contadinello e di sua moglie di ottenere una mucca, simbolo di prosperità economica e sociale per i contadini dell’epoca.

Giustizia Ironica: La fiaba presenta una forma di giustizia ironica. Il contadinello, attraverso il proprio ingegno, ottiene giustizia contro coloro che lo accusano e che, a loro volta, finiscono per essere vittime della loro avidità.

Critica Sociale: Il racconto fa una critica implicita alla credulità e all’ingordigia. I contadini, pur di ottenere ricchezza, agiscono incautamente e senza riflettere.

Linguaggio e Stile

Semplicità e Chiarezza: Il linguaggio è semplice e diretto, caratteristica tipica delle fiabe, che devono essere accessibili anche ai più giovani. La narrazione procede con rapidità, focalizzandosi sulle azioni piuttosto che sulle descrizioni dettagliate.

Ripetizione: La ripetizione è utilizzata per creare ritmo e per sottolineare elementi importanti della storia, come nel caso delle „quattro cose“ che il contadinello predice grazie al „corvo indovino“.

Dialoghi: I dialoghi sono essenziali e spesso caricaturali, servendo a mettere in risalto i tratti caratteriali dei personaggi, come l’ingenuità del mugnaio e dei contadini o l’astuzia del contadinello.

Ironia: L’uso dell’ironia è evidente nelle situazioni paradossali e negli esiti inaspettati che caratterizzano la storia, in particolare nel modo in cui il contadinello si salva dalla condanna.

Struttura Narrativa

Inizio e Introduzione del Problema: La storia inizia con l’introduzione della situazione economica del contadinello, che si contrappone a quella degli altri ricchi contadini.

Sviluppo e Invenzione: Il contadinello, attraverso il suo ingegno, elabora soluzioni per superare i problemi. Questo segmento include il falso vitello e l’inganno al mugnaio.

Climax e Risoluzione: Il climax si raggiunge con l’inganno finale ai danni dei contadini del villaggio, seguito dalla risoluzione comica e surrealista, in cui il contadinello diviene l’unico abitante ricco.

Conclusione: La conclusione mostra il trionfo del protagonista, ora divenuto ricco, e l’assurda sorte degli altri contadini.

In sintesi, „Il contadinello“ utilizza elementi narrativi semplici e diretti per veicolare un messaggio di critica sociale attraverso l’uso dell’astuzia e dell’ironia, caratteristiche distintive dei racconti dei Fratelli Grimm.


Informazioni per analisi scientifiche

Indicatore
Valore
NumeroKHM 61
Aarne-Thompson-Uther IndiceATU Typ 1535
TraduzioniDE, EN, DA, ES, PT, IT, JA, NL, PL, RU, TR, VI, ZH
Indice di leggibilità di Björnsson39.5
Flesch-Reading-Ease Indice20.2
Flesch–Kincaid Grade-Level12
Gunning Fog Indice16.5
Coleman–Liau Indice12
SMOG Indice12
Indice di leggibilità automatizzato8.3
Numero di caratteri9.536
Numero di lettere7.486
Numero di frasi108
Conteggio parole1.573
Parole medie per frase14,56
Parole con più di 6 lettere392
Percentuale di parole lunghe24.9%
Sillabe totali3.196
Sillabe medie per parola2,03
Parole con tre sillabe429
Parole di percentuale con tre sillabe27.3%
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