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La fortuna di Gianni
La fortuna di Gianni Märchen

La fortuna di Gianni - Fiaba dei Fratelli Grimm

Tempo di lettura per bambini: 13 min

Gianni aveva prestato servizio dal suo padrone per sette anni, quando gli disse: -Padrone, ho terminato il tirocinio; ora vorrei tornare a casa da mia madre: datemi ciò che mi spetta-. Il padrone rispose: -Mi hai servito bene e con fedeltà: il compenso sarà pari al tuo servizio-. E gli diede un pezzo d’oro grosso come la testa di Gianni. Gianni prese di tasca il fazzoletto, e vi avvolse l’oro, se lo mise in spalla e s’incamminò verso casa. Mentre camminava, un passo dopo l’altro, vide un cavaliere che, fresco e giulivo, trottava su di un cavallo focoso. -Ah- disse Gianni ad alta voce -che bella cosa è cavalcare! Si sta seduti come su di una sedia; non si inciampa nei sassi, si risparmiano le scarpe e si va avanti senza accorgersene.

La fortuna di Gianni FiabaImmagine: George Hinke (1883 – 1953)

– Il cavaliere che lo aveva sentito, gli gridò: -Ehi, Gianni, perché‚ tu vai a piedi?-. -Eh!- rispose Gianni -devo portare a casa questo peso: è vero che è oro, ma non posso tenere la testa diritta, mi preme sulle spalle.- -Sai un cosa?- disse il cavaliere. -Facciamo cambio, io ti do il mio cavallo e tu mi dai il tuo pezzo d’oro.- -Ben volentieri- disse Gianni -ma vi avverto che farete fatica a portarlo!- Il cavaliere smontò, prese l’oro e aiutò Gianni a salire a cavallo; gli diede le redini da tenere in mano, ben salde, e disse: -Se vuoi andare veloce, devi schioccare la lingua e gridare: „hop, hop!“-. Gianni era felice di essere in groppa al suo cavallo e di poter cavalcare a briglia sciolta. Dopo un po‘ gli venne in mente di andare più veloce, si mise a schioccare la lingua e a gridare: „hop, hop!.“ Il cavallo di mise a trottare forte e, in men che non si dica, Gianni fu sbalzato di sella e finì in un fosso che divideva i campi dalla strada.

La fortuna di Gianni FiabaImmagine: George Hinke (1883 – 1953)

Il cavallo sarebbe scappato se non lo avesse fermato un contadino che veniva per la strada spingendo una mucca. Gianni si rimise in sesto e si alzò in piedi. Ma, indispettito, disse al contadino: -Bel divertimento andare a cavallo, soprattutto se ti capita un brocco come questo che inciampa e ti butta a terra rischiando di farti rompere l’osso del collo! Non ci salirò mai più! La vostra mucca invece sì che mi piace: uno se la tira dietro con tutto comodo, e, ogni giorno, latte, burro e formaggio sono assicurati. Cosa darei per avere una mucca simile!-. -Be‘- disse il contadino -se vi piace tanto, cambierò la mucca con il vostro cavallo.- Gianni accettò tutto felice, e il contadino saltò in groppa al cavallo e corse via.

La fortuna di Gianni FiabaImmagine: Otto Kubel (1868 – 1951)

Gianni menava ora la mucca tranquillamente davanti a se pensando al buon affare: -Mi basta avere un pezzo di pane, e certamente non mi mancherà, e posso mangiare burro e formaggio finché‚ ne ho voglia; se ho sete, mungo la mia mucca e bevo il latte. Cosa potrei desiderare di meglio?-. Quando arrivò a un’osteria, si fermò, mangiò allegramente tutto ciò che aveva con s‚, pranzo e cena e, con gli ultimi soldi che gli restavano, si fece portare un mezzo bicchiere di birra. Poi riprese a menare la sua mucca verso il villaggio di sua madre. Ma, verso mezzogiorno, il caldo si fece sempre più opprimente, e Gianni si trovava in una landa con un’ora di cammino davanti a s‚. Aveva un caldo tale che, per la sete, la lingua gli si era incollata al palato. „Devo fare qualcosa“ pensò Gianni. „Mi metterò a mungere la mucca e mi ristorerò con il latte.“ La legò a un albero secco e ci mise sotto il suo berretto di cuoio, ma per quanto si desse da fare, non veniva neanche una goccia di latte. E siccome mungeva senza alcuna abilità, l’animale, impaziente, finì coll’assestargli un tale colpo alla testa con la zampa di dietro, ch’egli barcollò e cadde a terra; e per un bel po‘ non riuscì più a capire dove fosse.

La fortuna di Gianni FiabaImmagine: George Hinke (1883 – 1953)

Fortunatamente, proprio in quel momento si trovava a passare un macellaio che aveva un porcellino su di una carriola. -Che brutti scherzi!- esclamò, e aiutò il buon Gianni ad alzarsi. Gianni raccontò quel che gli era successo. Il macellaio gli allungò la sua fiaschetta e gli disse: -Bevete un sorso che vi renderà le forze. Questa mucca non vi darà mai latte: è vecchia, e va giusto bene come bestia da tiro o da macello-. -Ahi, ahi- disse Gianni, passandosi una mano fra i capelli -chi l’avrebbe mai detto! Certo è una bella cosa poter macellare una bestia simile in casa propria! Quanta carne! Ma io non me ne faccio un gran che della carne di mucca: non la trovo abbastanza saporita. Un così bel maialino invece ha tutt’un altro sapore, senza parlar delle salsicce!- -Sentite, Gianni- disse il macellaio -vi farò un piacere e in cambio della mucca vi lascerò il porcello.- -Dio ricompensi la vostra cortesia!

La fortuna di Gianni FiabaImmagine: George Hinke (1883 – 1953)

– disse Gianni; gli diede la mucca, fece slegare il porcellino dalla carriola e si fece mettere in mano la corda che lo legava. Gianni proseguì per la sua strada pensando come tutto gli andava bene: quando incappava in qualche contrattempo, subito riusciva a porvi rimedio. Poco dopo, s’imbatté‚ in un ragazzo che portava sotto il braccio una bell’oca bianca. Si salutarono e Gianni incominciò a raccontargli della sua fortuna, e degli scambi vantaggiosi che aveva fatto. Il ragazzo gli raccontò che portava l’oca a un pranzo di battesimo. -Provate un po‘ a sollevarla- soggiunse, afferrandola per le ali -com’è pesante ma è stata anche ingrassata per due mesi. A chi morde quest’arrosto, resterà la bocca unta!- -Sì- disse Gianni alzandola con una mano -è bella pesante, ma anche il mio maiale non scherza!- Il ragazzo prese allora a guardarsi attorno con aria pensierosa, e continuava a scuotere la testa. -Sentite- disse poi -per quel che riguarda il vostro maiale, deve esserci qualcosa sotto. Sono passato da un villaggio dove ne avevano appena rubato uno dalla stalla del sindaco. Temo proprio che si tratti di questo qui. Sarebbe un brutto affare se vi trovassero con l’animale come minimo vi ficcherebbero in gattabuia!- Il buon Gianni ebbe paura: -Ah, Dio- disse -aiutatemi a venirne fuori! Voi qui siete pratico della zona, prendetevi il maiale e lasciatemi la vostra oca.- -Certo è un bel rischio- rispose il ragazzo -ma non voglio che finiate nei guai per colpa mia.- Così prese in mano la corda e, in fretta, condusse via il maialino per una via traversa.

La fortuna di Gianni FiabaImmagine: George Hinke (1883 – 1953)

Il buon Gianni, invece, liberato dalle sue preoccupazioni, proseguì il cammino verso casa con l’oca sotto il braccio. -A pensarci bene- diceva fra s‚ -ci ho guadagnato a fare cambio: per prima cosa c’è l’arrosto, poi tutto quell’unto che ne gocciolerà e darà grasso d’oca per tre mesi; e infine le belle piume bianche: con quelle ci farò imbottire il cuscino, così mi addormenterò senza bisogno di esser cullato. Come sarà contenta mia madre!- Attraversato l’ultimo paese, Gianni trovò un arrotino con il suo carretto; facendo girare la ruota per affilare i coltelli, egli così cantava:-Faccio l’arrotino, son svelto con la mola, giro e rigiro come una banderuola.-Gianni si fermò a guardarlo; alla fine gli rivolse la parola dicendo: -Pare proprio che ve la passiate bene, dato che siete così allegro!-. -Sì- rispose l’arrotino. -Chi conosce un mestiere è un uomo fortunato. Un bravo arrotino, quando mette la mano in tasca, ci trova del denaro. Ma dove avete comprato quella bell’oca?- -Non l’ho comprata, l’ho avuta in cambio di un maiale.- -E il maiale?- -L’ho avuto in cambio di una mucca.- -E la mucca?- -L’ho avuta in cambio di un cavallo.- -E il cavallo?- -Per averlo ho dato un pezzo d’oro grande come la mia testa.- -E l’oro?- -Eh, era la somma che mi spettava per aver prestato servizio sette anni!- -Avete sempre saputo arrangiarvi- disse l’arrotino. -Se adesso riuscite a sentir tintinnare i soldi in tasca, quando vi alzate, sarebbe fatta la vostra fortuna.- -E come potrei fare?- disse Gianni. -Dovete diventare un arrotino come me; per questo non serve che una mola, il resto viene da s‚. Ne ho qui una che è un po‘ rovinata, ma in cambio chiedo soltanto la vostra oca: siete d’accordo?- -E me lo chiedete?- rispose Gianni. -Diventerò l’uomo più fortunato di questa terra; se trovo del denaro ogni volta che infilo la mano in tasca, che cosa potrei desiderare di meglio?- e gli porse l’oca. -E ora- disse l’arrotino, raccogliendo una pietra qualunque che gli si trovava accanto -eccovi anche una bella pietra, su cui potrete picchiare per bene e raddrizzare i chiodi vecchi. Prendetela e serbatela con cura.

La fortuna di Gianni FiabaImmagine: Otto Kubel (1868 – 1951)

– Gianni si caricò la pietra sulle spalle e proseguì il cammino con il cuore pieno di gioia; gli occhi gli luccicavano dalla contentezza, ed egli pensava fra s‚: „Devo proprio essere nato con la camicia! Tutto quello che desidero si avvera come se fossi venuto al mondo di domenica.“ Nel frattempo, siccome camminava dallo spuntar del giorno, incominciò a sentirsi stanco; inoltre lo tormentava la fame, poiché‚ aveva divorato in un colpo tutte le provviste, per la gioia di aver ottenuto la mucca. Ora avanzava a stento e doveva fermarsi in continuazione; e per di più le pietre gli pesavano terribilmente, Gianni continuava a pensare come sarebbe stato bello se non avesse dovuto portarle proprio allora. Lento come una lumaca, riuscì a trascinarsi fino a una sorgente, dove voleva sostare e rinfrescarsi con un bel sorso d’acqua fresca. Ma per non rovinare le pietre sedendosi, le posò con cautela accanto a s‚ sull’orlo della fonte.

La fortuna di Gianni FiabaImmagine: George Hinke (1883 – 1953)

Poi si volse e si chinò per bere ma, per sbaglio, le urtò un poco e tutt’è due le pietre cascarono in acqua. Gianni, vedendole sprofondare, fece un salto di gioia e si inginocchiò a ringraziare Dio con le lacrime agli occhi per avergli concesso anche questa grazia: l’aveva liberato da quei pietroni in modo che egli non dovesse rimproverarsi nulla, era proprio quel che ci voleva per renderlo pienamente felice! -Felice come me- esclamò -non c’è davvero nessuno su questa terra!- A cuor leggero, e libero da ogni peso, corse via finché‚ arrivò a casa da sua madre.

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Contesto

Interpretazioni

Linguistica

„La fortuna di Gianni“ è una fiaba dei Fratelli Grimm che racconta la storia di Gianni, un giovane che, dopo aver lavorato per sette anni presso il suo padrone, decide di tornare a casa dalla madre. Soddisfatto del lavoro di Gianni, il padrone gli regala un grosso pezzo d’oro come ricompensa. Durante il suo viaggio, Gianni scambia l’oro con un cavallo, il cavallo con una mucca, la mucca con un maiale, il maiale con un’oca e infine l’oca con una mola da arrotino. Ogni scambio è guidato dalla convinzione di Gianni di aver fatto un buon affare, nonostante gli oggetti che riceve siano di minore valore rispetto a quelli che cede.

Alla fine della storia, Gianni, senza più nulla tra le mani, si ritrova felicemente liberato dal peso delle pietre della mola che aveva inavvertitamente fatto cadere in una fonte d’acqua. La storia si conclude con Gianni che torna a casa dalla madre, leggero e contento, convinto di essere fortunato e soddisfatto della sua situazione.

La fiaba illustra temi come la semplicità, la fiducia nel destino e l’importanza di vedere il lato positivo delle situazioni, indipendentemente dalle circostanze materiali. La fortuna di Gianni, quindi, risiede nella sua capacità di accontentarsi e di trovare gioia nelle piccole cose, piuttosto che nel possesso di beni materiali.

„La fortuna di Gianni“ dei Fratelli Grimm è una fiaba che esplora il tema della soddisfazione personale e della percezione della fortuna attraverso una serie di scambi che, se analizzati in modo pratico, potrebbero sembrare svantaggiosi, ma che per Gianni rappresentano una continua miglioramento della sua condizione. Ogni scambio che Gianni effettua sembra un „downgrade“ in termini di valore materiale, ma ogni volta si sente più fortunato e soddisfatto, culminando nell’essere libero da ogni peso.

La storia può essere interpretata in vari modi. Alcuni potrebbero vederla come una critica alla percezione del valore: ciò che inizialmente appare prezioso come l’oro può non portare la felicità tanto quanto la leggerezza di essere liberi da ogni peso materiale. Gianni, facendo questi scambi, si libera progressivamente dei suoi pesi fino a raggiungere uno stato di felicità pura, simboleggiato dal suo ritorno a casa senza nulla tranne la sua libertà e la sua soddisfazione.

Un’altra interpretazione potrebbe concentrarsi sulla semplicità e sull’accettazione della vita. Gianni è un personaggio che trova il lato positivo in ogni situazione e che non si attacca ai beni materiali. La sua fortuna non è nei beni che ottiene, ma nella sua capacità di accettare e gioire di ciò che ha, indipendentemente dal valore percepito.

Infine, la fiaba può essere vista come una parabola sulle priorità della vita. È un invito a considerare ciò che è davvero importante e cosa costituisce la vera felicità, suggerendo che a volte liberarsi dei beni materiali e delle preoccupazioni può portare a una maggiore felicità e serenità interiore.

L’analisi linguistica di una fiaba, come „La fortuna di Gianni“ dei Fratelli Grimm, può essere effettuata sotto vari aspetti, tra cui il lessico, la sintassi, la morfologia e i dispositivi narrativi.
Lessico: Il linguaggio della fiaba è semplice e diretto, tipico della tradizione orale da cui molte fiabe derivano. Le parole utilizzate tendono a essere concrete e legate alla vita quotidiana (es. cavallo, mucca, oro, etc. ), il che rende la storia accessibile a lettori di diverse età e livelli di istruzione.

Sintassi: Le frasi sono generalmente brevi e seguono una struttura soggetto-verbo-oggetto. Questo aiuta a mantenere il ritmo della narrazione fluido e facile da seguire. L’uso di dialoghi diretti è prominente e contribuisce a caratterizzare i personaggi e a portare avanti la storia.

Morfologia: Nei dialoghi, l’uso di alcune formule di cortesia e strutture verbali riflette il contesto culturale dell’epoca in cui i fratelli Grimm scrivevano. Ad esempio, l’uso frequente dell’imperfetto e del passato remoto è tipico della narrazione nelle fiabe tradizionali.

Dispositivi narrativi

Ripetizione: La struttura ripetitiva della storia, con Gianni che scambia un bene per un altro (cavallo per mucca, mucca per maiale, etc. ), è un dispositivo narrativo che aiuta i lettori a ricordare gli eventi e a vedere l’accumularsi delle scelte di Gianni.
Ironia e umorismo: C’è un sottile uso dell’ironia, poiché Gianni percepisce ogni scambio come vantaggioso, sebbene stia progressivamente riducendo il valore dei suoi beni. Questo crea un effetto umoristico poiché mette in luce la sua ingenuità.
Tema della fortuna e soddisfazione: La fiaba gioca sul tema della contentezza e della fortuna interpretata in modo soggettivo. Gianni trova la felicità nella leggerezza dell’animo e nella perdita del peso materiale, suggerendo che la vera fortuna non è ciò che si possiede fisicamente, ma la percezione di felicità e libertà.

Struttura narrativa: La fiaba segue una struttura tradizionale con una sequenza di eventi che culminano nel ritorno a casa di Gianni, portando un ciclo che inizia e termina con un viaggio. Questa struttura circolare è comune nelle fiabe e offre una chiusura soddisfacente al racconto.

Nel complesso, „La fortuna di Gianni“ utilizza elementi linguistici e narrativi tradizionali per creare una storia semplice ma efficace che racchiude una morale sulla fiducia, l’ingenuità e la vera natura della felicità.


Informazioni per analisi scientifiche

Indicatore
Valore
NumeroKHM 83
Aarne-Thompson-Uther IndiceATU Typ 1415
TraduzioniDE, EN, DA, ES, FR, PT, FI, HU, IT, JA, NL, PL, RU, TR, VI, ZH
Indice di leggibilità di Björnsson36.1
Flesch-Reading-Ease Indice29
Flesch–Kincaid Grade-Level12
Gunning Fog Indice15.9
Coleman–Liau Indice10.7
SMOG Indice12
Indice di leggibilità automatizzato7.7
Numero di caratteri9.751
Numero di lettere7.611
Numero di frasi106
Conteggio parole1.693
Parole medie per frase15,97
Parole con più di 6 lettere341
Percentuale di parole lunghe20.1%
Sillabe totali3.234
Sillabe medie per parola1,91
Parole con tre sillabe427
Parole di percentuale con tre sillabe25.2%
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