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Un onesto soldato aveva guadagnato del denaro e lo aveva messo da parte, perché‚ era scrupoloso e non lo scialava, come gli altri, all’osteria. Due suoi camerati avevano il cuore cattivo e volevano portargli via il suo denaro; in apparenza, tuttavia, si comportavano molto amichevolmente. Un giorno gli dissero: -Ascolta, che cosa stiamo a fare qui in città, chiusi come se fossimo prigionieri? E per giunta uno come te, che a casa potrebbe guadagnare a dovere e vivere contento-. Insistettero così a lungo con questi discorsi, finché‚ egli acconsentì e scappò con loro.

Ma gli altri due non avevano altro intento che di rubargli il denaro fuori città. Quand’ebbero percorso un tratto di strada, i due camerati dissero: -Dobbiamo prendere la strada verso destra se vogliamo arrivare al confine-. -Ma neanche per idea!- rispose l’altro -di qui si torna dritti in città: dobbiamo proseguire a sinistra.- -Che cosa? Vuoi forse fare il prepotente?- gridarono gli altri due, gli si scagliarono addosso, lo picchiarono finché‚ egli cadde a terra e gli presero i soldi di tasca. Ma non era ancora abbastanza: gli cavarono gli occhi, lo trascinarono alla forca e ve lo legarono stretto. Lo abbandonarono là e se ne tornarono in città con il denaro rubato. Il povero cieco non sapeva in quale luogo triste si trovasse; tastò attorno a s‚ e capì di essere seduto sotto una trave di legno. Allora pensò che si trattasse di una croce e disse: -E‘ stato bello da parte vostra avermi almeno legato sotto una croce: Dio è con me- e incominciò a pregare. Quando stava per imbrunire, udì un frullar d’ali: erano tre cornacchie che si posarono sulla forca. Ne udì una che diceva: -Sorelle, che novità ci portate? Ah, se la gente sapesse quello che sappiamo noi! La principessa è malata, e il vecchio re l’ha promessa in isposa a colui che la guarisce. Ma questo non lo può nessuno poiché‚ la principessa ridiventerà sana solo se il rospo che si trova nello stagno verrà ridotto in cenere ed ella la berrà-. La seconda cornacchia disse: -Ah, se la gente sapesse quello che sappiamo noi! Questa notte verrà dal cielo una rugiada salutare e portentosa, e chi è cieco e si strofina gli occhi con essa, riacquista la vista-. La terza disse: -Ah, se la gente sapesse quello che sappiamo noi! Il rospo può essere di aiuto a una sola persona e anche la rugiada è rimedio per pochi, ma in città c’è grande pericolo: tutti i pozzi sono prosciugati e nessuno sa che se si toglie la grossa pietra quadrata che si trova sulla piazza del mercato, e vi si scava sotto, ne sgorgherà dell’ottima acqua-. Quando le cornacchie ebbero pronunciato queste parole, egli le udì volar via con un frullar d’ali. Piano piano si liberò dalle corde, poi si chinò, raccolse qualche erbetta e si strofinò gli occhi con la rugiada che vi era caduta sopra. Subito tornò a vederci, e siccome in cielo c’erano la luna e le stelle, vide che si trovava presso la forca. Cercò allora un vaso di terracotta e raccolse quanto più pot‚ della preziosa rugiada; poi andò allo stagno, rimosse un po‘ l’acqua, tirò fuori il rospo e, dopo averlo ridotto in cenere, si recò alla corte del re. Là fece bere la cenere alla principessa, e quand’ella guarì la domandò in moglie, come era stato promesso. Ma siccome era vestito miseramente, egli non piacque al re, sicché‚ questi fece sapere che colui che volesse avere sua figlia in isposa doveva prima procurare acqua alla città; così credeva di essersi liberato di lui. Ma egli andò alla piazza del mercato e disse alla gente di sollevare la pietra quadrata e di cercare l’acqua scavandovi sotto. Così fecero e presto trovarono una bella sorgente che dava acqua in abbondanza. Il re non pot‚ più rifiutargli la figlia, ed essi si sposarono e vissero insieme felici. Un giorno, mentre se ne andava a passeggio per i campi, incontrò i due camerati di un tempo che erano stati tanto sleali con lui. Essi non lo riconobbero, mentre egli li identificò subito, andò da loro e disse: -Vedete, sono il vostro camerata di un tempo, al quale avete cavato gli occhi in modo così infame; ma il buon Dio, per fortuna, me li ha fatti ricrescere-. Allora essi si prostrarono ai suoi piedi e chiesero grazia; e siccome egli era di buon cuore, ne ebbe pietà, li prese con s‚ e diede loro vestiti e nutrimento. Indi raccontò come gli erano andate le cose e come fosse arrivato a tanta fortuna. Appresa ogni cosa, gli altri due non si davano pace e vollero anch’essi trascorrere una notte sotto la forca per vedere se sentivano qualcosa di interessante. Quando si trovarono sotto al patibolo, udirono un frullar d’ali sopra le loro teste: erano le tre cornacchie. La prima disse alle altre: -Ascoltate, sorelle, deve averci ascoltate qualcuno, poiché‚ la principessa è guarita, il rospo è sparito dallo stagno, un cieco è tornato a vederci e in città hanno scavato di fresco un pozzo; venite e cerchiamo, forse troveremo colui che ci ha ascoltate!-. Le tre cornacchie scesero a volo e trovarono i due soldati; prima che questi potessero difendersi, si posarono sulle loro teste e cavarono loro gli occhi a forza di beccate, poi continuarono a beccarli finché‚ li uccisero. Così i due rimasero distesi sotto la forca. Non vedendoli tornare da due giorni, il loro vecchio camerata si chiese dove fossero andati a finire e si mise a cercarli. Ma non trovò altro che le loro ossa, le portò via dalla forca e le mise in una fossa.

Contesto
Interpretazioni
linguistica
„Le cornacchie“ è una fiaba dei Fratelli Grimm che narra la storia di un soldato onesto che risparmia denaro mentre i suoi due camerati cospirano per derubarlo. Fingendo amicizia, lo convincono a fuggire con loro, ma una volta fuori città lo aggrediscono, rubano i suoi soldi e lo lasciano legato e accecato sotto una forca.
Il soldato, pensando di essere legato a una croce, comincia a pregare. Al calar della sera, tre cornacchie si posano sulla forca e, ignare della sua presenza, discutono di tre segreti: la cura per guarire una principessa malata, una rugiada che può restituire la vista ai ciechi, e la posizione di una sorgente d’acqua nascosta in città.
Grazie a queste informazioni, il soldato riesce a liberarsi e a sfruttare la rugiada per riacquistare la vista. Successivamente guarisce la principessa col rospo bruciato, e pur non essendo accettato subito dal re, riesce a sposare la principessa dopo aver fatto riapparire l’acqua in città. Diventa ricco e felice, e perdonando i suoi due vecchi camerati, li accoglie nella sua nuova vita.
Tuttavia, i due camerati, cercando la stessa fortuna, passano la notte sotto la forca. Le cornacchie li individuano e, in risposta alla loro malvagità, li accecano e li uccidono. La fiaba culmina con il soldato che, non vedendoli tornare, scopre i loro resti e li seppellisce con pietà.
„Le cornacchie“ è una storia di giustizia divina e redenzione, in cui il bene viene premiato e il male punito. Le cornacchie fungono da messaggeri di verità e il soldato mostra bontà e perdono, creando un finale morale in linea con molte fiabe.
La fiaba „Le cornacchie“ dei Fratelli Grimm è una storia di tradimento, redenzione e giustizia che esemplifica i temi classici del folklore. Ecco alcune interpretazioni e riflessioni sui suoi elementi principali:
La Fiducia e il Tradimento: La storia inizia con un soldato onesto che viene tradito dai suoi compagni, evidenziando come le persone possano soffrire a causa della fiducia mal riposta. Questo è un tema universale nelle fiabe, che spesso mettono in guardia contro la cecità della fiducia in chi non lo merita.
Il Potere della Conoscenza Segreta: Le tre cornacchie simboleggiano spesso i messaggeri del destino o della saggezza. Esse conoscono segreti che possono cambiare la vita di chi li scopre. La fiaba sottolinea come la conoscenza giusta, se utilizzata correttamente, abbia il potere di trasformare le vite.
La Giustizia Divina
Il finale mostra una forma di giustizia divina o karmica: i due traditori finiscono per subire la stessa sorte di cecità che avevano imposto al loro compagno.
Questo suggerisce un equilibrio morale nell’universo: le cattive azioni alla fine vengono punite.
La Redenzione e la Compassione: Nonostante il tradimento subito, il soldato dimostra compassione verso coloro che lo hanno danneggiato quando li incontra di nuovo. Questo gesto di perdono e di aiuto sottolinea la virtù della misericordia, un valore spesso celebrato nelle fiabe.
La Trasformazione del Protagonista: Il viaggio del protagonista è simbolicamente una trasformazione da una condizione di impotenza e ingiustizia a una di potere e realizzazione personale. La storia racconta di come egli usi la sfortuna e la sofferenza come un mezzo per raggiungere uno stato migliore.
Intricato Intreccio di Fortuna e Abilità: Mentre raccoglie la rugiada e le informazioni dalle cornacchie, il soldato non solo dimostra di avere fortuna, ma anche intelligenza e determinazione. Quindi, la storia incoraggia il lettore a non solo fare affidamento sulla fortuna, ma anche a prendere iniziative coraggiose.
Questa fiaba dei Fratelli Grimm, come molte delle loro storie, usa elementi fantastici e simbolici per trasmettere lezioni morali e verità universali, facendo leva su temi come la giustizia, il perdono e la forza della conoscenza.
L’analisi linguistica della fiaba „Le cornacchie“ dei Fratelli Grimm può essere suddivisa in vari aspetti, che aiutano a comprendere il significato e le strutture narrative utilizzate dai Grimm.
Temi Principali
Giustizia e Vendetta: La storia presenta chiaramente una morale legata alla giustizia divina o karmica. I due soldati malvagi, che hanno tradito il loro compagno, finiscono per essere puniti dalle cornacchie per i loro atti sleali, mentre il soldato onesto viene ricompensato nonostante le avversità.
Ingegno e Fortuna: Il protagonista, attraverso l’ingegno e un po‘ di fortuna, riesce a trasformare la sua situazione disperata in un vantaggio, guadagnando la vista, l’amore della principessa e l’ammirazione del re.
Conoscenza Segreta: Le cornacchie rappresentano il simbolo del sapere nascosto e sono le portatrici di informazioni cruciali che il protagonista sfrutta a suo vantaggio.
Questo riflette un tema ricorrente nelle fiabe: la conoscenza come potere.
Struttura Narrativa
La fiaba segue una struttura canonica delle fiabe classiche:
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Situazione Iniziale: Viene presentato un uomo onesto ma vittima di circostanze sfavorevoli.
Complicazione: Il protagonista è tradito dai camerati e lasciato cieco.
Rivelazione della Soluzione: L’informazione fornita dalle cornacchie offre una via di scampo.
Risolvere il Conflitto: Il protagonista riacquista la vista, cura la principessa, e porta l’acqua alla città.
Conclusione e Morale: I malvagi ricevono la loro punizione, mentre il protagonista è ricompensato.
Linguaggio
Il linguaggio della fiaba è semplice e diretto, tipico della tradizione orale e adatto a un pubblico sia giovane che adulto. Le descrizioni sono concise ma evocative, favorendo l’immaginazione.
Simbolismo
Le Cornacchie: Simbolizzano la conoscenza segreta e sono anche viste come messaggere tra il mondo materiale e quello misterioso.
La Forca: Un luogo di morte e disperazione, che si trasforma in un luogo di rivelazione e inizio di una nuova vita per il protagonista.
La Rugiada: Un simbolo di rinnovamento e miracolo, che risolve uno dei principali ostacoli del protagonista.
Morale
La storia insegna che la virtù, la pazienza e l’intelligenza possono prevalere sul male e sull’ingiustizia. Anche quando si affrontano tradimenti e avversità, l’onestà e la fede possono portare alla salvezza e alla ricompensa.
In sintesi, „Le cornacchie“ dei Fratelli Grimm è una fiaba ricca di insegnamenti e tematiche universali, raccontata con un linguaggio semplice e diretto, che invita i lettori a riflettere sulla giustizia, il destino e l’importanza del sapere.
Informazioni per analisi scientifiche
Indicatore | Valore |
---|---|
Numero | KHM 107 |
Aarne-Thompson-Uther Indice | ATU Typ 613 |
Traduzioni | DE, EN, DA, ES, FR, PT, IT, JA, NL, PL, RU, TR, VI, ZH |
Indice di leggibilità di Björnsson | 42.1 |
Flesch-Reading-Ease Indice | 22.6 |
Flesch–Kincaid Grade-Level | 12 |
Gunning Fog Indice | 18.1 |
Coleman–Liau Indice | 10.9 |
SMOG Indice | 12 |
Indice di leggibilità automatizzato | 10.4 |
Numero di caratteri | 5.393 |
Numero di lettere | 4.272 |
Numero di frasi | 45 |
Conteggio parole | 941 |
Parole medie per frase | 20,91 |
Parole con più di 6 lettere | 199 |
Percentuale di parole lunghe | 21.1% |
Sillabe totali | 1.813 |
Sillabe medie per parola | 1,93 |
Parole con tre sillabe | 232 |
Parole di percentuale con tre sillabe | 24.7% |